
In un mercato sempre più orientato alla trasparenza, il concetto di Clean Label si afferma come risposta concreta alle esigenze dei consumatori, che chiedono chiarezza, ingredienti riconoscibili e formulazioni più naturali.
Sebbene non esista una definizione normativa universale, il termine riflette una preferenza crescente per prodotti privi di additivi percepiti come artificiali, minimamente processati e con un impatto ambientale contenuto. Secondo Taste Tomorrow, il 90% dei consumatori legge le informazioni sulle confezioni e il 71% è disposto a scegliere più spesso panifici che utilizzano solo ingredienti naturali.
Il clean eating, pur soggettivo, viene generalmente associato a un’alimentazione basata su componenti semplici, biologici o naturali, privi di aromi e coloranti artificiali. In questo contesto, è importante chiarire il ruolo degli additivi alimentari, che garantiscono la sicurezza e la stabilità dei prodotti lungo tutta la filiera, oltre a contribuire alle caratteristiche sensoriali come gusto, consistenza e aspetto. Organismi regolatori come EFSA e FDA ne valutano rigorosamente l’impiego, assicurando che ogni sostanza sia conforme agli standard di sicurezza.
L’industria alimentare si confronta con la sfida di sviluppare soluzioni più pulite senza compromettere la qualità, la funzionalità o il piacere sensoriale. Questo significa ridurre la lista degli ingredienti, selezionare componenti di origine naturale e comunicare in modo chiaro e affidabile. Una distinzione operativa utile è quella tra prodotti Clean(er) Label - privi di aromi e coloranti artificiali, con uno o più additivi eliminati rispetto agli standard di categoria - e prodotti Clean Label, completamente privi di additivi e ingredienti percepiti come artificiali.
L’approccio non si limita alla formulazione, ma si estende alla comunicazione: fornire informazioni chiare e leggibili è parte integrante della responsabilità verso il consumatore. I dati confermano che il 50% controlla gli ingredienti, il 28% verifica la provenienza e il 27% presta attenzione alla presenza di conservanti, aromi e coloranti artificiali. In un panorama alimentare sempre più consapevole, l’etichetta diventa uno strumento di fiducia, capace di orientare le scelte e rafforzare il legame tra prodotto e persona.